Lo strano caso di Anna Tatangelo

prima foto

Anna Tatangelo è, senza dubbio, una delle cantanti più controverse della musica italiana. Innegabilmente bella e talentuosa, si ritrova periodicamente a dover convincere il pubblico delle proprie capacità. E, ancor più di frequente, a staccarsi di dosso qualche etichetta che le viene attribuita. Troppo bella, troppo truccata, troppo furba, troppo matura, troppo antipatica, ma mai troppo brava. Cosa le manca per arrivare per prima e superare, così, i luoghi comuni e i pregiudizi che l’anticipano sempre? Sembra che, parlando di lei, sia necessario a tutti i costi dirne la storia e il vissuto; come se il suo personaggio televisivo di donna ostinatamente matura e sicura di sé, sia da anteporre alla sua voce e alla sua storia artistica.

La carriera di Anna Tatangelo inizia a quindici anni, con un Festival di Sanremo, quello del 2002, che la vede trionfare con il brano “Doppiamente fragili”.  Calca quel palcoscenico con determinazione e fermezza, come se non fosse una ragazzina appena adolescente, ma una giovane donna pronta a rivendicare un posto nel panorama della musica italiana.  Appare, sin da subito, più adulta della sua età anagrafica, sia nell’aspetto che nel suo approccio col palco dell’Ariston. Con un fare educato e un atteggiamento responsabile, si fa conoscere per quella che è: una quindicenne che sembra avere una sola colpa, quella di non somigliare alle altre quindicenni. Eppure questo sembra non infastidire il pubblico, che ne loda la voce e la grinta.

seconda foto

Le prime, feroci critiche arrivano quando inizia il sodalizio artistico con l’attuale compagno e collega Gigi D’Alessio. Sempre nel 2002, duettano nel brano “Un nuovo bacio”, che diventa uno dei pezzi più trasmessi dalle radio e cantati dalla gente. Un successo travolgente, vincolante e improvviso: Anna pubblica il suo primo disco e torna a Sanremo in duetto, stavolta, con Federico Stragà. Il connubio (allora solo musicale) con D’Alessio continua nel 2005, quando la Tatangelo va al Festival, canta “Ragazza di periferia”, pubblica un secondo disco che conquista le classifiche e nel frattempo diventa maggiorenne. E bella, indiscutibilmente bella. La ragazzina acqua, sapone e testa sulle spalle lascia spazio ad una donna affascinante e seria, per qualcuno scostante, ma certamente ammirata e seguita. Alla fine del 2006, all’apice della sua carriera, dopo aver ottenuto il disco di platino con la ristampa di “Ragazza di periferia” e il clamoroso successo della tournée omonima, viene resa pubblica la sua relazione sentimentale con Gigi D’Alessio, allora da poco libero dopo il fallimento del suo matrimonio. E così la gente inizia ad accorgersi (e soprattutto a non approvare) l’aspetto troppo maturo di Anna. E ogni cosa sembra diventare un buon pretesto per attaccarla e, di riflesso, per mettere in ombra le sue qualità artistiche.  L’accusano di essere un’arrivista, di aver scelto di stare con un artista affermato per godere del suo tornaconto, di essere cambiata. E lei resta in silenzio. Non controbatte, non sgomita per dire la sua, non s’affanna per rendere giustizia alla sua verità. Con un atteggiamento ancora una volta di grande saggezza, preferisce restare in disparte a guardare quest’enorme matassa sgrovigliarsi. E diventa mamma, nel 2010, di un bambino di nome Andrea, che forse è la risposta più sensata e incontestabile da dare ad un pubblico rumoroso e provinciale che, di quest’amore, le ha fatto la più grande colpa.

"Ballando con le stelle" - La Finale

Al di là dei gusti musicali che possono non coincidere con quello che Anna Tatangelo ha proposto negli anni, si è dimostrata da sempre propensa a mettersi in discussione e ad imparare. Dopo un primo approdo al pop melodico, con pezzi di buon successo come la già citata “Ragazzi di periferia”, o “Quando due si lasciano” e “Qualcosa di te”, ha trattato nei suoi brani varie tematiche sociali: nel 2008, ha cantato l’omosessualità e, alla fine dello stesso anno, ha pubblicato un concept album sull’universo femminile, parlando, tramite il pop, di anoressia e violenza fisica e psicologica ai danni delle donne. Si è rimessa in gioco, con l’uscita del quinto disco “Progetto b”, iniziando a ballare e lavorando a videoclip sempre più distanti dall’Anna romantica e introversa dei primi anni, per lasciare spazio ad una donna sexy e intraprendente. E, nel mezzo, ha trovato il tempo per una partecipazione, nelle vesti di giudice, ad “X Factor”. Anna sembra essere, giorno dopo giorno, sempre più un’artista completa: al suo ruolo di cantante ormai affermata, con un timbro riconoscibile ed intenso, alterna con successo quello di donna di spettacolo, capace di ballare e condurre, come ha dimostrato recentemente nel programma televisivo “Questi siamo noi”.

Eppure molti si ostinano a non riconoscerle questi meriti e, spesso, a dirsene disinteressati. Ma la stessa gente che le contesta il talento, legge riviste di dubbio valore che raccontano i suoi litigi col compagno o, periodicamente, una sua presunta gravidanza. La stessa gente che le contesta le qualità artistiche, la segue sui social network e commenta, spesso in maniera inappropriata e ingiuriosa, i suoi post. Il nostro grande Paese somiglia, sempre più spesso, ad un piccolo centro di provincia, di gente frustrata che punta il dito contro chi riesce ad imporsi e a farsi strada.

Qual  è, dunque, la colpa di Anna Tatangelo? Forse quella di essere troppo felice, troppo ricca, troppo fortunata (evito il “troppo brava” e “troppo innamorata”, perché potrebbe sembrare un’apologia dichiarata, quando invece l’intento è quello di raccontare, senza filtri e pregiudizi, una giovane cantante di buone potenzialità). Io credo che Anna Tatangelo sia tante cose che la gente non perdona.

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3 pensieri riguardo “Lo strano caso di Anna Tatangelo

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