Fedez, Ferragni e l’indignazione a sproposito che accresce il loro successo

Mi fa sorridere la gente che dice «Fedez e Chiara Ferragni danno un cattivo esempio ai giovani». Perché, mi domando, chi li segue lo fa perché li ritiene un esempio? Probabilmente sì, ma non in quanto modelli di comportamento.

Quindi a me non preoccupa che un ragazzino, dopo aver visto Fedez lanciare un panettone, possa andare in un supermercato e fare la stessa cosa. Non mi preoccupa nemmeno una adolescente che si scatta una foto da Carrefour dopo aver visto la Ferragni accovacciata in un carrello della spesa, in mezzo a finocchi, peperoni e melanzane. Mi preoccupa, piuttosto, il fatto che i ragazzini vogliano fare il lavoro di Fedez e Chiara, che sognino di essere influencer, di accumulare follower, like, brand da sponsorizzare.

Questo mi spaventa, l’appiattimento dell’identità di ciascuno di loro, il fatto che non sappiano sognare, che credano che la realtà sia quella e che bastino mille seguaci per avere un mestiere. Un compleanno festeggiato in un supermercato, tra lattughe prese a calci e barattoli aperti, è probabilmente indice di poca eleganza, facciamo pure di mancanza di buongusto. Vogliamo esagerare e dire che manchino di rispetto a chi non arriva a fine mese? E diciamolo. Ma il problema è proprio questo, occuparsi di singoli eventi che hanno lo scopo preciso di fare rumore, creare dibattito, dividere. Ma sono, appunto, singoli eventi.

Il compleanno di Fedez al supermercato non mi indigna e la guerra sui social che ne è scaturita è l’ennesima battaglia tra poveri, totalmente inutile e non di certo capace di “contrastare” il successo sconsiderato della coppia. Quello che mi indigna è che qualcuno veda in loro un esempio da seguire, ma non per il loro comportamento, quanto piuttosto per la figura professionale che incarnano.

Per concludere: i Ferragnez, non accusano alcun colpo in seguito all’attacco di qualche migliaio di utenti indignati. Di fronte ad un totale di 23 milioni di seguaci, che danno può arrecare un gruppo di detrattori, seppur nutrito? Nessuno. Questo, in definitiva, per dire che viviamo in una società in cui la vera indignazione, nel caso ce ne fosse davvero bisogno, va dimostrata attraverso il disinteresse, non certamente portando avanti crociate che finiscono per dare maggiore attenzione e seguito ad una coppia che vive di like e follower.

Chiara Ferragni è un’influencer e avrà meno potere soltanto quando non ci sarà più nessuno da influenzare. Fino a quel momento, i supermercati diventeranno location per feste esclusive, le bottigliette d’acqua avranno la sua griffe e costeranno quattro volte di più e gli eventi privati della coppia saranno automaticamente (e giustificatamente) pubblici.

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