Recentemente, mi sono imbattuto in una vecchia intervista di Miriam Leone, in cui diceva che la maternità, per una donna, non è un destino obbligato; aggiungeva, inoltre, di essere pienamente concentrata sulla propria carriera, dunque di non voler iniziare una relazione sentimentale né di voler mettere su famiglia.
La notizia, riportata nei giorni scorsi da alcuni magazine online, è stata accolta da una serie di commenti agghiaccianti, ve ne elenco qualcuno:
Ecco un’altra egoista, adesso pensa alla carriera, quando avrà cinquant’anni vorrà diventare mamma
Facile parlare con tutti i soldi che ha, se fosse povera capirebbe le vere priorità della vita
Ma il peggiore è questo:
La donna nasce mamma
Inutile dire che tutti i commenti provenivano da donne.
È triste pensare che, nel 2019, si faccia ancora tanta fatica a capire che non tutte le donne vogliano avere figli, che non tutte vogliano farlo alla stessa età, che non tutte vogliano farlo a tutti i costi, come fosse un obbligo o una tappa forzata.
Dunque, alcune pensano che mettere al primo posto il proprio mestiere, lavorare per essere indipendenti, soddisfatte, affermate, sia un atto egoistico, quasi una mancanza di rispetto per il proprio ruolo di donna, che – a loro modo di vedere – imporrebbe innanzitutto il dovere di essere madre. Per altre, invece, pensare alla carriera è un capriccio, qualcosa di accessorio, di secondaria importanza, qualcosa che appartiene ai ricchi, i quali – secondo questo ragionamento – non avrebbero i valori dei poveri.
E poi c’è chi pensa che una donna, per il solo fatto di essere donna, debba essere madre. Non “anche madre”, ma madre prima di ogni altra cosa. Perché? Perché ha un utero, una vagina e due mammelle, suppongo, non vedo altre spiegazioni.
È folle pensare che una donna debba diventare madre per il solo fatto di essere nata femmina, come se fosse un dovere. I figli sono (o dovrebbero essere) la scelta di una persona, di una personalità risolta, distinta e consapevole, sono (o dovrebbero essere) il frutto non di un istinto, ma di una maturità, di una coscienza, di un impegno.
I figli dovrebbero nascere non per una costrizione sociale, ma perché qualcuno li vuole, perché qualcuno è pronto, cosciente. Non importa chi sia a volerli (un uomo, una donna, una coppia etero o omosessuale), l’importante è che non siano mai una imposizione. E poi, semplicemente, c’è chi non li vuole.
Mettetevelo in testa: ci sono donne che non vogliono avere figli e per questo non sono meno donne. Punto.