Non è colpa di Meghan Markle se non è come la volete

Meghan Markle

Harry e Meghan decidono di rinunciare ai titoli reali e la colpa è automaticamente della Markle. I più hanno subito puntato il dito contro di lei. Perché? Presumo per il fatto che sia donna, attrice, mulatta, già sposata, americana e senza origini nobili.

Non solo: è colpa sua perché vige ancora una visione retrograda e maschilista, secondo cui la sfasciafamiglie è sempre la donna (del resto, vi è mai capitato di sentire il termine “sfasciafamiglie” riferito a un maschio?), è la donna quella che ammalia l’uomo e lo convince a fare ciò che vuole, è la donna quella arrivista, che pensa solo ai propri profitti, senza badare ai bisogni del marito.

È complicato pensare che si tratti di una scelta presa di comune accordo? È difficile credere che si tratti della decisione di due persone giovani, che si amano e vogliono vivere la propria vita senza restrizioni, obblighi e vincoli di alcun tipo? Harry, sin da ragazzino, si è sempre mostrato insofferente verso le costrizioni della vita di corte, è sempre stato uno spirito libero, è sempre stato diverso. Non ha mai badato all’etichetta, alle regole, ai tabloid.

Perché, dunque, adesso la colpa sarebbe di Meghan? Perché è così difficile credere che la vita di due nobili sia tutt’altro che facile? Questa la so: perché purtroppo, per la maggior parte della gente, è impossibile provare empatia verso chi è ricco o semplicemente benestante. Si prova empatia per i poveri, per i brutti, per gli infelici (senza rendersi conto che si tratta di pena, non di empatia), ma non per i ricchi, specie se nobili.

Loro hanno l’obbligo di essere perfetti, perché sono nati fortunati. Ma vorrei vedere voi a vivere una vita che non vi appartiene, in cui non vi sentite a vostro agio né liberi. Vorrei vedere voi al posto di una ragazza che ha realizzato il sogno di diventare un’attrice, ha condotto la vita che voleva e, da un momento all’altro, per amore (sì, si tratta d’amore, anche se fate fatica a crederlo) ha dovuto rinunciare a tutto, al proprio Paese, al proprio lavoro, alla propria quotidianità, alle proprie abitudini, alla propria personalità, ed è finita sotto una costante lente di ingrandimento. Vorrei vedere voi al posto di una ragazza colpevole di essere, semplicemente, diversa da come la gente la vuole.

I soldi comprano tutto, è vero, tranne due cose: la libertà e il buon senso, quello che manca a voi.

 

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