Negli ultimi giorni si è parlato tanto di maschilismo, sessismo e misoginia. I protagonisti sono stati Salvo Veneziano, concorrente del Grande Fratello Vip 4, e Amadeus, conduttore della settantesima edizione del Festival di Sanremo. Andiamo con ordine.
Dunque, questi sono i fatti: un concorrente del Grande Fratello Vip, tale Salvo, ha detto delle frasi becere e volgari su un’altra concorrente del programma, una ragazza giovane e attraente. Tante parole, volgari, rozze, irripetibili, semplicemente per dire «Me la scoperei volentieri». Il web ha riportato a galla quello che ha detto e il Grande Fratello l’ha espulso. Fin qui tutto nella norma (o quasi), del resto si tratta di un concorrente di un reality show, è sotto i riflettori ventiquattro ore al giorno, non è piacevole sentir dire certe cose. È vero, sono le stesse cose che certi uomini dicono al bar, ma al bar non ci sono tre milioni di telespettatori. È vero, anche le donne fanno apprezzamenti coloriti sugli uomini, ma uno che dice «Fossi stato single, le avrei dato due schiaffi che le avrei spezzato la colonna vertebrale» non è esattamente come una donna che parla di un maschio.
Detto tutto ciò e stabilito che ha sbagliato e che, di conseguenza, è giusto che sia stato punito, eviterei di parlare di violenza, di misoginia, di maschilismo. Quando si parla di certi fatti, c’è sempre una profonda ipocrisia di fondo. Ipocrisia che, ahinoi, porta ad affrontare l’argomento in modo sbagliato, dunque a sminuirlo, a svilirlo, ad offendere le donne che hanno subito realmente una violenza (fisica e non).
Salvo non è violento, non è misogino, non è cattivo. È ignorante e volgare, pensava di far ridere i compagni di gioco usando espressioni rozze. La violenza è ben altra cosa. Io credo che la vera violenza la faccia Alfonso Signorini, conduttore del programma, che finge di interessarsi ad una battaglia che in realtà mortifica: lui è uno degli autori del Grande Fratello, avrebbe potuto richiamare subito Salvo e chiedergli di ridimensionarsi, anziché aspettare che continuasse ad infierire (ma faceva comodo che parlasse ancora); avrebbe potuto non volerlo più in trasmissione e farne perdere le tracce (come succedeva un tempo, quando un concorrente bestemmiava), ma l’ha invitato in studio; potrebbe non parlare più di lui, ma – ne sono certo – presto lo ritroveremo in copertina su Chi (di cui Signorini è direttore). La verità è che l’ignoranza di Salvo si è rivelata una manna dal cielo per il programma, farla passare per violenza è stato il passo successivo. Chi è che non rispetta le donne, dunque, l’ignorante che usa espressioni scurrili o l’ipocrita che usa la sua ignoranza per far aumentare lo share di un programma ormai alla frutta? Fate un po’ voi.
Passiamo ad Amadeus: è maschilista o è la gente che si indigna a sproposito? Ecco i fatti: durante la prima conferenza stampa di Sanremo, ha presentato le donne che lo affiancheranno nella conduzione del Festival. Tra queste, c’è Francesca Sofia Novello, fidanzata di Valentino Rossi, scelta in quanto bella e “fidanzata di”. Presentandola, però, Amadeus ha detto una frase ritenuta infelice: «Ho scelto Francesca (…) perché ha la capacità di stare accanto a un grande uomo rimanendo un passo indietro». Immediatamente si è parlato (a sproposito) di maschilismo, sessismo e misoginia. Mi permetto di spiegarvi alcune cose:
1. Estrapolare una frase da un contesto più ampio è scorretto.
2. È evidente che la frase fosse un elogio per il fatto che la ragazza non abbia mai sfruttato il gossip a suo favore, pur essendo la compagna di un personaggio molto noto. Amadeus non si è espresso bene, è vero, ma è palese che non volesse in alcun modo denigrarla né sminuirla. Da quando il nazifemminismo ha incontrato l’indignazione del web sono stati vanificati anni di lotta per l’emancipazione femminile, anni di battaglie vere, faticose, importanti. Questo è un vero peccato.
3. Vogliamo indignarci? Facciamolo, ma ve ne do io i motivi: quest’anno, a Sanremo ci sono sette cantanti donne su ventiquattro big in gara (due delle quali aggiunte in un secondo momento); gli autori del programma sono tutti uomini (l’anno scorso c’era una sola donna); in settant’anni, solo quattro volte è capitato che una donna da sola conducesse il programma; in settant’anni, non c’è mai stata una direttrice artistica; quest’anno, sul palco, saliranno undici vallette, il pubblico non avrà il tempo di approfondire la conoscenza di nessuna di loro, né di scoprirne eventuali talenti, saranno semplici manichini per sfoggiare grandi firme.
Dunque, è davvero il caso di indignarsi per la frase di Amadeus?
Concludo con una piccola provocazione: fino a qualche giorno fa dicevate che Meghan Markle doveva starsene al suo posto e fare la moglie devota, poi uno elogia una donna che sta un passo indietro rispetto al suo compagno e vi indignate.
Questa indignazione a intermittenza fa male solo alle donne.