Lorella Cuccarini spalanca le porte al Medioevo

Io ho sempre amato Lorella Cuccarini, perché apprezzo il fatto che sia un’artista poliedrica, dinamica, in costante crescita ed evoluzione, ma sempre riconoscibile. Una che il talento ce l’ha, insomma, e sa usarlo bene. E ammetto che avevo un’idea, di lei, che non corrisponde al vero. Perché il suo modo di essere artista, mai intrappolata in un cliché e sempre pronta a reinventarsi, mi ha fatto pensare ad una donna emancipata, intelligente, sensibile al bello.

E, invece, negli ultimi tempi, ho scoperto una persona che non mi piace e mi spaventa. Sì, mi spaventa. E non perché abbia idee differenti dalle mie, non è la diversità a preoccuparmi. Ma perché le sue affermazioni sono parecchio superficiali, indelicate, spesso infelici e celano, piuttosto malamente, la natura di una donna bigotta e ignorante.

Cosa intendo per ignoranza? Lo spiego, a scanso di equivoci: per me è ignorante chi, appunto, ignora qualcosa. Chi, pur avendo una conoscenza scarsa, parziale o approssimativa su un argomento, esprime comunque un’opinione; chi non sa mettere in discussione il proprio pensiero; chi si ferma a un pregiudizio; chi pretende di imporre la propria idea senza considerarne i limiti. Sì, è vero, siamo tutti liberi di dire ciò che pensiamo, ma abbiamo il dovere di capire quando il nostro giudizio diventa lesivo nei confronti di qualcun altro, quando offende o mortifica un gruppo di persone, quando il suo contenuto è oggettivamente sbagliato, quindi ne risulta compromesso pure il nostro parere.  

Qualche tempo fa, Lorella Cuccarini ha detto che è contraria alla pratica dell’utero in affitto sia per le coppie etero che gay, perché «i figli non sono un diritto ma un dono», dono che lei ha ricevuto ben quattro volte. Se non fosse stata così fortunata, oggi sarebbe dello stesso avviso?

Andiamo avanti, Lorella è contraria all’adozione per le coppie omosessuali, perché «i bambini hanno bisogno di un papà e una mamma».

Lorella sostiene che le donne debbano accettare i propri limiti e spiega «Altrove e in politica, servono una determinazione e una “cattiveria” che impongono la rinuncia ad alcune caratteristiche femminili. Dobbiamo accettarlo: uomini e donne sono diversi. Se ci sono più uomini ai vertici è perché sono più predisposti». E rincara la dose: «Mai stata femminista e sempre stata contro le quote rosa».

Lorella sostiene il governo Lega-5stelle, «Ma quali politiche di destra? Ha fatto più cose di sinistra questo governo che quelli precedenti». E qui dimostra anche di essere piuttosto impreparata in materia, converrete con me.

Lorella bacchetta l’operato del Papa «Sarebbe bello che il Papa si esprimesse anche su altre situazioni, oltre che sui migranti»; inoltre, dimostra di non aver compreso le parole del Pontefice e spiega «Ci sono rimasta male quando ha detto ‘meglio atei e buoni, che cristiani e odiatori’. Bisogna distinguere buoni e buonisti: i cattolici devono essere buoni, ma devono difendere i propri figli». Ragionamento piuttosto contorto.

Lorella sostiene l’operato di Salvini, «Abbiamo un tasso di disoccupazione altissimo, 5 milioni di poveri. Bloccare l’immigrazione è sacrosanto».

Lorella, infine, è una fervente sovranista, «C’è chi pensa agli elettori e chi alle élite e alla finanza, sono un’antieuropeista convinta».

Qualcuno obietterà e dirà che la Cuccarini, di fatto, ha espresso soltanto delle opinioni. Ma è vero in parte. Un’opinione, perché abbia senso che esista, deve essere corredata da una profonda conoscenza dell’argomento. E Lorella, in più punti, si mostra piuttosto carente: accade quando accosta, piuttosto sbrigativamente, la politica di Salvini e del governo gialloverde alla Sinistra italiana; quando esprime giudizi superficiali su un argomento delicato come quello delle famiglie omogenitoriali; quando subordina la figura della donna a quella dell’uomo, nonostante gli sforzi fatti per eliminare ogni traccia di disparità; quando esprime pareri politici utilizzando, come controprova della propria posizione, argomentazioni populiste e faziose.

Le dichiarazioni di Lorella Cuccarini non mi piacciono e credo rappresentino un enorme passo indietro, un salto in un passato torbido e infelice, in cui il diverso rappresenta ancora un nemico da abbattere. Se tutti gli italiani fossero come lei, questo Paese sarebbe ancora più compromesso di quel che è.

 

 

Intanto, puntuale, è arrivato il plauso di Salvini che, solo pochi giorni fa, invitava Claudio Baglioni a cantare anziché occuparsi di politica e migrazione. Baglioni aveva espresso un parere sulla gestione dei migranti in Italia, dicendo «Credo che le misure che sono state messe in campo dal governo non siano all’altezza. Non lo sono state neanche quelle precedenti. Non si può risolvere il problema di milioni di persone in movimento bloccando lo sbarco di 40 o 50 di loro o dicendo: due li prendi tu e cinque io. Siamo alla farsa, questo ce lo dobbiamo dire. Non credo che un dirigente politico di oggi abbia la capacità di risolverlo, ma ci vorrebbe almeno la verità di dire che siamo di fronte a un grave problema e di metterci tutti nella condizione di risolverlo». Tuttavia, le sue parole sono state strumentalizzare e usate per farne l’ennesima arma per un’infinita propaganda politica.

Insomma, come spesso accade in Italia, sono stati utilizzati due pesi e due misure. Baglioni, che ha mosso una critica al governo presente e a quelli passati per quanto concerne un argomento ben preciso, quello dell’immigrazione, è stato insultato, sminuito e liquidato con “Pensasse a cantare”, Lorella Cuccarini, che ha espresso pareri superficiali, retrogradi, irrispettosi e sminuenti, non ha ricevuto lo stesso trattamento, anzi, è stata lodata perché – secondo il Ministro dell’Interno – rappresenta la voce degli italiani.

Non la mia. E nemmeno quella di tanta altra gente.

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