Diletta Leotta ha commesso un errore: presentando il calciatore Handanovic, al Gran Galà del Calcio, ha detto «Questa per te è la prima volta su questo palco». Lui l’ha prontamente corretta: «È la terza volta. Vedo che sei ben informata, però non importa, ti scuso».
Sul web, la Leotta è stata duramente attaccata e accusata di non essere una brava professionista. Fin qui nulla di strano, del resto, di questi tempi, è normale (anche se non dovrebbe esserlo) subire la gogna del web per qualsiasi errore si faccia. Il punto è che la maggior parte dei commenti sono sessisti: “Se oltre che bella fosse stata anche brava, non sarebbe successo”, “È chiaro a tutti come sia arrivata al successo“, “Dal collo in giù è perfetta, peccato che manchi la materia grigia”, “Invece di gonfiarsi le tette, poteva pensare a studiare”, “Quando non parla è perfetta”, “Cagna”, “Dovrebbe usare di più la bocca, ma non per parlare“, “È una bambola gonfiabile”, “Chissà da quanti letti è passata per arrivare dov’è arrivata”.
Se fosse stata un uomo, avrebbe ricevuto lo stesso trattamento? La risposta è no, lo sappiamo tutti. Purtroppo, e di questo bisogna prenderne atto, ancora oggi, se una donna bella (e rifatta) ottiene un incarico importante, si pensa che non sia per merito, ma soltanto perché si è prostituita. Di un uomo, invece, si dice che sia un vincente, un numero uno, mica uno che è finito nel letto giusto. Il dubbio nemmeno ci sfiora.
Se una donna ha carattere, sa imporsi, è severa, è automaticamente considerata un’isterica, una in pieno ciclo mestruale, addirittura una frustrata che non ha rapporti sessuali da tempo. Un uomo di carattere, severo, che sa imporsi, invece, è un vincente, un numero uno, nessuno pensa che non abbia rapporti sessuali. Questo è maschilismo (ancor più pericoloso quando appartiene alle donne).
Finché una ragazza che commette uno sbaglio verrà apostrofata come prostituta, il maschilismo sarà ancora un problema da combattere. Finché una ragazza che commette un errore verrà messa alla gogna, l’ignoranza sarà un problema da estirpare. Ma non l’ignoranza della Leotta, sia ben chiaro, ma quella degli utenti, perché bisogna imparare a comprendere il reale peso delle cose, non tutto merita la stessa reazione. Ha commesso una gaffe, sì, ma ne facciamo tutti, tutti i giorni, non è niente di grave, nulla per cui valga la pena scomodare insulti, aggressività, violenza verbale, parole diffamatorie e rabbia.
Pensiamoci prima di dar fiato alla bocca e alle dita.